mercoledì 23 dicembre 2020

Moira Mini's translation and text analysis of a poem by Karen Mulhallen

Moira Mini's translation and text analysis of a poem from Karen Mulhallen's collection The Scent of Spring - Elegies out of Season (forthcoming publication in UK)

 

Karen Mulhallen reads “St. John on Patmos”

 

 

Moira Mini reading her translation of Saint John on Patmos by Karen Mulhallen

Ad una prima osservazione St. John on Patmos non sembra quasi una poesia, A parte la scansione in versi non c'è che una rima, nessuna allitterazione, niente figure retoriche se non un gusto per l'elencazione e la ripetizione che è la cifra di questo breve testo.
Ma a ben guardare esiste una rima di altro genere, una rima visiva, si potrebbe definire, e una allegoria fra l'arte dei Bruegel, Pieter, Jan il Vecchio e suo figlio Jan il Giovane, e l'angosciante situazione delle migliaia di profughi  che quasi quotidianamente perdono la vita in mare nel diperato tentativo di raggiungere una costa più accogliene, una vita più dignitosa.
La Poesia è quasi un catalogo dell'albero genealogico dei Bruegel. La voce narrante è quella di Jan il Giovane, nipote di Pieter, ma come in un piano sequenza cinematografico, passa in rassegna, senza stacchi, diverse opere di tutti e tre gli autori, Come gettate in un calderone, emergono una a una da un marasma che ricorda (che rima con) il mare brulicante dei corpi di coloro che non ce l'hanno fatta.
Il titolo stesso rievoca l'Apocalisse. Proprio a Patmos, San giovanni venne deportato sotto Domiziano, per la sua predicazione del cristianesimo, e qui ebbe la visione della  distruzione finale.
Prosegue inseguendo le immagini che si susseguono l'un l'altra, in un gioco di rimandi: “La caduta degli angeli ribelli” di Pieter Bruegel il vecchio diventa “La caduta di Icaro” dello stesso autore, con 'le gambe minuscole che spuntano dal mare'. Da “Il trionfo della morte” prende in prestito 'l'esercito di scheletri', da “La mietitura” i campi d'oro e i ' contadini che riposano sbilenchi'. Karen Mulhallen sembra fare con le immagini quello che William S. Burroughs enunciava, a proposito delle parole,  nella sua teoria del cut up: tagliare fisicamente i testi e ricomporre i segmenti in un testo altro.
La poesia raggiunge il climax citando l'opera che le presta il titolo, “la visione di San Giovanni a Patmos” di Jan Bruegel il Vecchio. In un mare che brulica di barche, mentre le onde si innalzano e la tempesta incalza, un uomo indifferente scrive in una caverna,  e improvvisamente, e violentemente, l'autrice svela il meccanismo della metafora, i corpi in mare hanno un nome e un cognome, sono Alan Kurdi, sono i profughi deceduti nell'Egeo contemporaneo. Qui la poesia diventa incalzante, il ritmo più serrato. La tragedia, annunciata già da alcune suggestioni, l'apocalisse, il trionfo della morte, si svela di fronte agli occhi del lettore e prende il nome dal quadro successivo, “la strage degli innocenti” ancora di Pieter Bruegel, che si dichiara con i suoi 'quattro uomini a cavallo'. In tutto questo l'umanità resta pressoché indifferente come l'uomo che scrive nella caverna.
La poesia si ricompone con immagini meno inquietanti come la donna vestita di sole, rintracciabile forse l'unica opera della voce parlante, Jan il Giovane (Allegoria della primavera), e probabilmente con una “Cerere” di Peter il Vecchio, dove il putto che porta un grappolo d'uva, riecheggia gli aiuti umanitari che tentano di attenuare il disastro portando conforto ai sopravvissuti.

VIII
ST. JOHN ON PATMOS


Pieter Bruegel, landsman, painter,
my grandfather, a legend,
a kind of god, never came to Patmos,
never watched the sea of humanity
bobbing in the lovely, tempestuous Aegean
but I Jan was there.

His world was the land and its richness,
the celebrations of passages,
the seasons, human life,
his angels fell rebellious.

And I think of them,
thrown out of heaven:
Icarus, but it could have been Daedalus,
falling from the sky, those tiny legs
poke from the sea,

as the rest continue their daily rounds.
Skeletons of a defeated army
fill the foreign ground.

Sometimes he enjoyed a late summer day—
his peasants rest askew beneath a tree,
while others harvest a field of gold.

He knew darkness, beauty,
human transience and frailty.

But there’s a man in a cave writing—
looking out over the water—
water turbulent, populated—

boats everywhere rising, sinking,
waves rushing higher, higher,
as more people take to the waves
and the sky changes —dark light —
there are sprays of lightening
the sound of thunder,

but he continues to write in the cave—
you can’t see him, but he’s there:
What does he write with?
What does he write on?
What does he write?

Out there are islands,
too many names to list,
people looking for shelter
making for shore,
many would die
as he continues to write—


VIII
SAN GIOVANNI A PATMOS


Peter Brugel, uomo di terraferma, pittore,
mio nonno, una lggenda,
una specie di dio, non venne mai a Patmos,
non vide mai ondeggiare il mare
di umanità nell'incantevole, tempestoso Egeo
ma io Jan ero là.

il suo mondo era la ricchezza di questa terra,
celebrava i riti di passaggio,
le stagioni, la vita umana,
i suoi angeli caddero ribelli.

E penso a loro,
gettati fuori dal paradiso:
Icaro, ma avrebbe anche potuto essere Dedalo,
mentre cadono dal cielo, le gambe minuscole
che sbucano dal mare,

mentre tutti continuano il loro tran tran giornaliero.
Scheletri di un esercito sconfitto
riempiono il suolo straniero.

Talvolta si godeva un giorno di tarda estate –
I suoi contadini riposano sbilenchi sotto un albero,
mentre altri mietono un campo d'oro.

Conosceva l'oscurità, la bellezza,
L'umanità fragile e precaria.

Ma c'è un uomo che scrive in una grotta –
che gurada lontano sulle acque –
acque turbolente, popolate –

barche ovunque che s'innalzano, affondano,
onde che incalzano sempre più alte,
altre persone affrontano le onde
e il cielo cambia – luce scura –
ci sono squarci di fulmine
il rumore del tuono,

ma lui continua a scrivere nella caverna –
non lo vedi, ma è là:
Con cosa scrive?
Su cosa scrive?
Cosa scrive?

Là fuori ci sono isole,
troppi nomi per citarle,
Persone in cerca di rifugio
che tentano di raggiungere la riva,
molti moriranno
mentre lui continua a scrivere –

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